Un laboratorio di fabbricazione a controllo numerico per lo sviluppo di materiali editoriali interattivi, sia multimediali, sia cartacei. Uno spazio dove produrre, giocare e imparare insieme, che offre servizi per la creazione e fruizione di contenuti e al contempo rafforza identità e coesione sociale.
Un luogo aperto e accogliente dove entrare in contatto con la tecnologia e gli strumenti della comunicazione per accrescere consapevolezza, competenza e autodeterminazione.

LA GALASSIA VENTAGLIO VOL. 10: L’universalità del singolo

Continua il discorso tra Daniela Calisi, autrice di Change e Rachele Cataldo, esperta di data visualization con cui condivide l’amore per l’interactive art.

LA GALASSIA VENTAGLIO VOL. 10: L’universalità del singolo.

Nel mio processo poetico può solo esistere un momento in cui si smette. Nel caso morissi o decidessi di smettere, inteso che non andrò mai più avanti, altrimenti è perennemente in mutamento.

È forse proprio questa la chiave della sua vera riproducibilità e diversificazione. Se il motivo per cui tu lo fai sul legno piuttosto che su carta, o lo trasformi ancora, non è dovuto a un tuo movimento interiore e neanche al raggiungimento dell’immagine del progetto definitivo, ma è dovuto all’esigenza di puntualizzare dei momenti che sono tanto interni quanto esterni e che hanno a che vedere con la ricombinazione.

È un aspetto legato alla contingenza, legato a quel dato momento storico-tecnologico della mia vita o all’occasione, ovvero alle tecnologie che ho avuto l’occasione di incontrare. Per esempio, se domani mi capitasse di incappare in una macchina che crea ologrammi, potrei volerla usare.

La tua opera funziona come funziona il mito. Il mito, dice Levi-Strauss, conserva il suo potenziale nonostante i mutamenti, nonostante i secoli perché non è fatto per essere definito secondo dei valori o fini, ma esiste per rendere puntuali e intellegibili gli aspetti della realtà.

Il tuo, un oggetto di riflesso e non un oggetto fatto e finito, nonostante le infinite possibilità di cambiare funziona sempre perché è un riflesso, non ha una natura intrinseca a vincolarlo ad una forma o un’altra.

È la sua funzione che lo rende funzionante.

È una cosa che riguarda me, ma nel raccontare i vari processi produttivi che ho percorso si ripercorre la storia della tecnologia degli ultimi 20 anni. Quest’opera nella sua versione lunga, con tutti i suoi ricircoli, segna le tappe della mia esperienza tra tecnologia e poesia. Ed è un’opera sola. Come questa ce ne sono altre 3 o 4 con altri risvolti. Ho scelto questo testo per questa esperienza, con gli altri ne faccio di diverse.

Sicuramente hai ragione nel dire che ha un aspetto di riflessione o di specchio. Sono d’accordo. Forse la grossa differenza è che il mito è universale, mentre in questo caso sono io la detentrice di quel significato nella sua complessità.

È la tua universalità.

Sì, sono i miei ricordi, è la mia vita, è la mia esperienza. Giustamente in quanto artista ci metto dentro il mio e quindi ci sta. 

Vérsion Française

On continue le discours entre Daniela Calisi, autrice de Change, et Rachele Cataldo, experte de data vizualisation avec laquelle elle partage l’amour pour l’interactive art.

LA GALAXIE EVENTAIL VOL.10 : l’universalité du

seul.

Dans mon processus poétique, on peut exister seulement le moment où on termine. Dans le cas où je meure ou je décide de le cesser, entendu que je n’aurai pas en avant, sinon il est continument en mutation.

Probablement c’est ça la clé de sa vrai reproductibilité et diversification. Si la raison pour laquelle vous le faites sur le bois plutôt que sur le papier, ou si vous le transformez encore, n’est pas due à votre propre mouvement intérieur, ni même à la réalisation de l’image du projet final, mais c’est dû à la nécessité de préciser des moments qui sont aussi bien internes qu’externes et qui ont à voir avec la recombinaison.

C’est un aspect lié à la contingence, lié à ce moment historique-technologique de ma vie ou à l’occasion, c’est-à-dire aux technologies que j’ai eu l’occasion de rencontrer. Par exemple, si je tombe sur une machine qui crée des hologrammes demain, je pourrais vouloir l’utiliser.

Votre travail fonctionne comme le mythe fonctionne. Le mythe, dit Lévi-Strauss, conserve son potentiel malgré les changements, malgré les siècles, car il n’est pas fait pour être défini selon des valeurs ou des fins, mais il existe pour rendre ponctuels et intelligibles les aspects de la réalité. Le vôtre, un objet de reflet et non un objet fait et fini, malgré les possibilités infinies de changement, fonctionne toujours parce que c’est un reflet, il n’a pas de nature intrinsèque à le lier à une forme ou une autre. C’est sa fonction qui le rend fonctionnel.

C’est une chose qui me concerne, mais en racontant les différents processus de production que j’ai parcourus, on retrace l’histoire de la technologie des 20 dernières années. Cet  ouvrage dans sa version longue, avec toutes ses recirculations, marque les étapes de mon expérience entre technologie et poésie. Et c’est un ouvrage unique. Comme celle-ci il y en a 3 ou 4 autres avec d’autres revers. J’ai choisi ce texte pour cette expérience, avec les autres j’en fais plusieurs.
Vous avez certainement raison de dire qu’il a un aspect de réflexion ou de miroir. Je suis d’accord. Peut-être que la grande différence est que le mythe est universel, alors que dans ce cas, je suis le détenteur de cette signification dans sa complexité.

C’est ton universalité. 

Oui, ce sont mes souvenirs, c’est ma vie, c’est mon expérience. Justement en tant qu’artiste j’y mets le mien et donc ça va.

English version.

THE FAN GALAXY COL.10: The universality of the individual.

In my poetic process there can only be a moment when one stops. In case I die or decide to stop, it is understood that I will never go on, otherwise it is perpetually changing.

This is perhaps the key to its true reproducibility and diversification. If the reason why you make it on wood rather than on paper, or transform it again, is not due to an inner movement of yours, nor is it due to achieving the image of the final project, but it is due to the need to pinpoint moments that are both internal and external and that have to do with recombination.

It is an aspect linked to contingency, linked to that given historical-technological moment in my life or to the occasion, that is to say, to the technologies I had the chance to encounter. For example, if tomorrow I came across a machine that creates holograms, I might want to use it.

Your work works as the myth works. Myth, as Levi-Strauss says, retains its potential despite changes, despite the centuries, because it is not made to be defined according to values or goals, but exists to make aspects of reality precise and intelligible.

Yours, an object of reflection and not a made and finished object, despite the infinite possibilities of changing, always works because it is a reflection, it has no intrinsic nature to bind it to one form or another.

It is its function that makes it work.

This is something that concerns me, but in recounting the various production processes that I have gone through, one traces the history of technology over the last 20 years. This work in its long version, with all its recirculations, marks the stages of my experience between technology and poetry. And it is only one work. Like this one, there are three or four others with other implications. I chose this text because of this experience; with the others I do different ones.

You are certainly right in saying that it has a reflective or mirror aspect. I agree. Perhaps the big difference is that the myth is universal, whereas in this case I am the holder of that meaning in its complexity.

It is your universality.

Yes, it’s my memories, it’s my life, it’s my experience. Rightly, as an artist, I put my own into it, so it’s ok.

Intervista di Rachele Cataldo
Estrapolazione di Claudia Virzì
Traduzione francese di Federica D’Amico
Traduzione inglese di Maria Grazia Ronchi
Editing di Alessandra Richetto

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Vérsion Française ci-dessous.
English version below.