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Un luogo aperto e accogliente dove entrare in contatto con la tecnologia e gli strumenti della comunicazione per accrescere consapevolezza, competenza e autodeterminazione.

Will Eisner


Will Eisner (6 marzo 1917 – 3 gennaio 2005) fu un famoso fumettista, sceneggiatore e imprenditore americano. Conosciuto come “il padre del fumetto americano” fu colui che rese popolare il termine “graphic novel” per indicare un fumetto dalla struttura simile a quella del romanzo .
Tra i suoi fumetti celebri troviamo Shining Man (Davien Cook), nel 1936, ‘Harry Karry’, ‘The Flam’ e ‘The Ocean Hawks of the Sea’ fu pubblicato nella rivista a fumetti ‘WOW What a Magazine!’ sotto lo pseudonimo di “Willis Rensie”.
Nel 1939, Will Eisner entrò a far parte del Quality Comics Group, dove iniziò a creare “Doll Man” e “Uncle Sam” (Zio Sam), Wonder Man, Lady Luck (creato con Nick Cardy) e Black Hawk. Nel 1940, iniziò a lavorare a The Spirit, il più famoso fumetto della sua vita, con un detective con una benda in stile Zorro. In seguito questo stile divenne lo stile più popolare assieme a “Silver Man” che divenne, appunto, uno dei fumetti più letti.
Eisner ritorna a realizzare fumetti nel 1972. La sua nuova produzione, quella più coraggiosa e genuina, parte, però, nel 1978, per la Baronet Press, quando Eisner, rinnovando il suo stile, inaugura un nuovo modo di concepire il fumetto, più autoriale e vicino ai contenuti. Con la pubblicazione di “Contratto con Dio” parte ufficialmente il moderno romanzo a fumetti, la  “graphic novel”, nonostante la sua invenzione non sia attribuibile direttamente a Eisner, che è comunque considerato il suo principale diffusore.
Oltre a questo, Will Eisner è anche coinvolto nello studio della teoria del fumetto. I suoi “Comics and Sequential Art” e “Graphic Storytelling” sono dei classici in quest’area. Will Eisner è riverito come “padrino dei fumetti americani”, non solo per la grande influenza di “Silver Man” nell’industria del fumetto, ma soprattutto, ha migliorato lo stato artistico dei fumetti. Fu accettato dal pubblico per aver elevato i fumetti dai libri per bambini a una nuova forma letteraria.

willeisner.com

Peiwen Lu
Manyu Zeng

Eisner nel 2001, comic-con.org

Fu uno dei primi autori a lavorare nel mondo del fumetto americano e, in quanto tale, il suo approccio fu pionieristico: rese le sue sette o otto pagine settimanali di “The spirit“, pubblicate sui giornali del Sabato, il suo laboratorio di prova in cui sperimentò, volta dopo volta, numerose tecniche di storytelling che influenzarono profondamente gli autori a venire, sia sul versante prettamente narrativo sia su quello del linguaggio visivo da lui sperimentato.
Amante appassionato del fumetto, ritenne che il suo medium preferito dovesse essere oggetto di molte più attenzioni di quante ne stesse ricevendo, finì per prestare il suo nome a quello che fino a poco tempo fa era stato chiamato il Kirby Awards dalla Fantagraphics Book nel 1984, in onore di Jack Kirby, uno dei padri fondatori della Marvel Comics. Di fatto la Fantagraphics perse Olbrich, l’amministratore, per cui il premio, consegnato annualmente dal 1985 al San Diego Comic-Con International (la più grande fiera di fumetto americana), venne a mancare. Nacquero così due premi, gli Harvey Awards, da Harvey Kurtzman e l’Eisner Award, quest’ultimo indetto personalmente da Olbrich.
La prima edizione degli Eisner Awards si tenne nel 1988 e così fino ad oggi, saltando solo l’edizione del 1990 e Eisner presenziò ad ognuna di esse fino alla sua morte avvenuta nel 2005. Dalle origini la cerimonia cambiò molto: da evento di breve durata a lunga presentazione mano a mano che i premi assegnati raggiungevano il numero corrente, ovvero 12. Il primo keynote speaker fu Neil Gaiman nel 1995, cui seguirono numerosi esponenti della scena non solo del fumetto e dello storytelling in senso pratico, ma anche attori e attrici da film e serie televisive amate dal pubblico.

Oggi ricevere un Eisner Award è considerato dai fumettisti alla stregua di ricevere un premio Oscar per un mestierante del cinema: il valore che tale premio insigne fa si possa rientrare immediatamente in una Hall of fame del fumetto come blasonato membro di un’élite ammirata da tutti gli amanti delle strisce parlanti.

Fonti:

Alessandra Richetto
Interactive Storytelling and Art 2019