Un laboratorio di fabbricazione a controllo numerico per lo sviluppo di materiali editoriali interattivi, sia multimediali, sia cartacei. Uno spazio dove produrre, giocare e imparare insieme, che offre servizi per la creazione e fruizione di contenuti e al contempo rafforza identità e coesione sociale.
Un luogo aperto e accogliente dove entrare in contatto con la tecnologia e gli strumenti della comunicazione per accrescere consapevolezza, competenza e autodeterminazione.

SOUNDCLOUD: DALLO STUDIO AL MONDO

SoundCloud è una piattaforma per la condivisione e l’ascolto di musica e audio in streaming lanciata nel 2008 come strumento di supporto agli artisti. Il servizio, disponibile anche sotto forma di applicazione, si proponeva di essere una rivoluzione in campo musicale in quanto nuovo modo per avvicinare produttori, cantanti e musicisti agli estimatori della loro musica e ad altri artisti in cerca di una collaborazione. Candidata ad essere un canale di comunicazione privilegiato per l’invio di materiale alle etichette discografiche (oggi può considerarsi tale, anche se solo in parte) la piattaforma dopo una crescita costante ed un iniziale successo ha trascorso un periodo di profonda crisi che ha portato ad una modifica sostanziale delle sue funzionalità e delle sue possibili modalità di utilizzo.

Opportunità per gli artisti

Benché SoundCloud abbia avuto, fin dal suo lancio, caratteristiche simili ad altre piattaforme preesistenti (come la possibilità di seguire il profilo di un altro utente, esprimere il suo consenso con un “like” o un commento in favore di una canzone condivisa o repostata da questo e a propria volta ricondividerla sul proprio profilo, fino ad arrivare al download di alcune tracce messe a disposizioni dai loro autori), si è sempre differenziata da esse per la sua propensione, già citata precedentemente, ad essere uno strumento dedicato in modo particolare agli “addetti ai lavori” curiosi di conoscere il parere di altri colleghi, desiderosi di mettersi in contatto con essi per migliorare le proprie produzioni, darne alla luce di nuove e soprattutto far arrivare la propria musica oltre le mura del proprio studio di registrazione. Appare subito lampante come “l’utente modello” di questo sistema non possa essere solamente consumatore di musica ma anche un produttore di essa chiamato con i suoi contenuti a contribuire attivamente al traffico di dati sulla piattaforma, la quale senza questi sarebbe “ferma” ed inutile in quanto “spopolata”. Questa tipologia di “utente-produttore di contenuti” prende il nome di prosumer ed è ad esso che si rivolge quasi completamente la piattaforma presa in analisi (almeno fino al 2016, anno di nascita di SoundCloud Go negli Stati Uniti). A partire dal momento della sua iscrizione, l’offerta proposta da SoundCloud, infatti, si divide in due: Basic (gratuita ma con diversi aspetti limitati, primo tra questi la possibilità di caricare solo tre ore di musica su ciascun profilo) e Pro Unlimited (a pagamento con un canone mensile o annuale e comprendente la possibilità, tra altre, di avere un numero elevato di statistiche riguardanti la propria musica).

L’inizio di una nuova era (?)

Nel 2016 l’offerta marcatamente sbilanciata verso i prosumer sembra virare, almeno in parte, (forse in seguito alla crisi che ha colpito l’azienda) in direzione degli utenti consumatori. Con il lancio di SoundCloud Go e la usa versione “Go+”, la creazione di playlist dedicate agli utenti e a generi musicali specifici, l’azienda mette a disposizione dei propri utenti un catalogo disponibile anche offline e l’ascolto senza pubblicità delle tracce disponibili in cambio di una quota mensile (pratica utilizzata anche da un’altra applicazione per lo stream di musica: Spotify). A ristabilire le gerarchie tra “utenti consumatori” e prosumer, confermando per l’ennesima volta la natura spiccatamente a favore degli “utenti-produttori” della piattaforma, ci penserà SoundCloud Premiere distribution, servizio proposto nel 2019 ed incluso nei costi della versione “Pro Unlimited” che consente agli artisti (più in generale agli utenti della piattaforma) di distribuire la propria musica in svariati canali da Spotify a Instagram riconoscendo il 100% delle royalties e segnando di fatto l’ingresso dell’azienda nel mondo dei distributori musicali.   

Nicolò Trojer

FONTI

https://soundcloud.com/pages/contact

Parte Soundcloud GO!

SoundCloud è diventato un distributore musicale