Un laboratorio di fabbricazione a controllo numerico per lo sviluppo di materiali editoriali interattivi, sia multimediali, sia cartacei. Uno spazio dove produrre, giocare e imparare insieme, che offre servizi per la creazione e fruizione di contenuti e al contempo rafforza identità e coesione sociale.
Un luogo aperto e accogliente dove entrare in contatto con la tecnologia e gli strumenti della comunicazione per accrescere consapevolezza, competenza e autodeterminazione.

DIPLOMI ANIMATI| IV- PRINCESS

Il quarto corto che ci presenta la rassegna di diplomi del Centro Sperimentale di Cinema di Animazione di Torino è Princess, di Lorenzo Bosi, Gabriele Scudiero, Alessandra Piras e Andrea Filippetti; le musiche sono di Fulvio Chiara, il Sound design di Paolo Armao. Gabriele Barrocu ha fatto loro da tutor.
Una bambina ha perso la sua gattina Princess, rapita da una coppia di orchi: una tassidermista e un cacciatore. Ma la micetta non è esattamente una povera creatura indifesa.
Lorenzo mi nomina l’horror e l’adattamento animato de “Gli Sporcelli” di Roal Dhal come loro ispirazioni principali:

“L’idea di cercare di creare la aberrazione di una fiaba è uscita piuttosto presto, per questo motivo Dhal era semplicemente troppo coerente per essere ignorato.”

A posteriori gli autori avrebbero voluto osare di più, rimarcare con più forza l’ossimoro tra ambientazione graziosa e situazioni fortemente violente ed è forse l’unica cosa che rimpiangono, di non essersi lasciati andare su questo versante.

Forte di un voluto gioco di contrasto nei temi, anche la grafica è stata scelta per comunicarlo:

“Lo stile grafico è stato determinato in parte dalle nostre possibilità tecniche in parte dalla voglia di cercare di ottenere un risultato che fosse meno “freddo” di quanto il 3d non sia tipicamente. per questo motivo abbiamo cercato di ottenere un effetto, sia da un punto di vista di animazione che texturing, che ricordasse lo stop motion.”

quindi simile alla plastilina.

Al di là dello stile e del contrasto di palette cromatica, vi è anche l’opposizione tra spazi aperti, illuminati, sereni e spazi chiusi, cupi. Gli autori hanno impiegato al massimo le loro forze su questi elementi comunicativi: la casa è stata trattata come un personaggio a sé stante, fondamentale per la caratterizzazione dei suoi animaleschi inquilini. Gran parte del loro tempo è stato sfruttato per creare gli asset dell’ambientazione horror: il tema del gore e dell’orrore è stato la prima cosa su cui tutti concordavano e su cui hanno puntato di più sin dall’inizio.

L’aspetto audio è altrettanto importante, si nota infatti subito la mancanza di dialoghi:

“abbiamo deciso di non metterne prima di tutto perché probabilmente non avrebbero aggiunto un granché, inoltre era importante mostrare i due personaggi come due orchi; quindi, ci è parso logico che fra di loro comunicassero con versi gutturali in modo anche da aumentare il contrasto con la bambina del finale, unico vero essere umano all’interno di questa storia.”

Da qui la forza del character design, elemento d’impatto che crea le prime assunzioni nello spettatore: ed è quello il punto di forza del corto. Da bestiali creature a vittime di un orrorifico cucciolo smarrito da cui nessuno è al sicuro.

La produzione, in tempo di pandemia e senza possibilità di compresenza, ha raggiunto notevoli livelli di difficoltà su una situazione già complessa di per sé. Lorenzo, infatti, mi dice:

“Dato che le pipeline 3D sono molto complesse e noi al tempo eravamo completamente inesperti la produzione è stata piuttosto caotica.”

Ma i rapporti di amicizia preesistenti hanno limitato i problemi di comunicazione.
Il rendering, altro elemento difficoltoso è stato reso semplice dall’abilità dei ragazzi che hanno amalgamato i livelli senza che le immagini risultassero inverosimili.

Una difficoltà riscontrata è stata invece di tipo autoriale, quella di dover comunicare e difendere le proprie scelte agli esterni al gruppo: è un fattore che contribuisce all’eccentricità del corto.

Ora il gruppo è in cerca della propria strada professionale ed è alle prese con la gavetta, ma tra di loro si sono ripromessi di lavorare nuovamente insieme.

Alessandra Richetto