La frontiera dell’ARG è sicuramente qualcosa di molto interessante dal momento che sfonda ogni divisione e ogni confine di genere creando un’esperienza ibrida e unica per l’utente.
Cos’è un ARG? L’ alternate reality game, o comunemente definito ARG, è una tipologia di gioco che unisce nel suo format la finzione narrativa al mondo reale, intessendo una storia interattiva che si dipana attraverso diverse piattaforme e servizi, agganciandosi, mediante l’uso di indizi e informazioni, al mondo reale.
Ogni ARG inizia con la proverbiale caduta nel “rabbit hole”, un ingresso non poco traumatico nel suo universo narrativo costruito, più o meno per intero, da designers “burattinai” che muovono, in maniera più o meno attiva, le fila del gioco.
Da molti anni questo format ha riscosso grande successo oltreoceano, e di recente ha cominciato ad attecchire anche nella routine ludica del vecchio continente.
Il primo ARG creato in Italia è Frammenti, una fiction partecipativa del 2009 prodotta da Current TV, in cui ogni puntata era il risultato delle investigazioni settimanali degli utenti che quindi incidevano sulla trama stessa del gioco.
Nel 2013 viene invece prodotto Project Ragnarok, conclusosi nel 2015. Questo ARG, che fonda le sue radici nella cultura norrena, trae la sua origine dalla presunta fine del mondo, chiamata appunto Ragnarok, che incomberebbe su di noi. I partecipanti a questo ARG avrebbero come scopo trovare gli indizi che l’associazione che muove il Project Ragnarok si sta lasciando dietro, e sventare l’inevitabile catastrofe.
Come detto nell’articolo “Design Tactics for Authentic Interactive Fiction: Insights from Alternate Reality Game Designers”, la grande potenzialità degli ARGs è la loro capacità di immergere l’utente in questa rete di significazione, mettendoli in mano,in base alla loro strutturazione, il controllo della linea narrativa. Project Ragnarok si basa sul cosi detto format close-ended o “thickly” plotted, poiché gran parte della storia è stata costruita prima dell’immissione in rete del gioco. L’azione dei giocatori è in parte guidata da un “master of puppets” che accompagna gli utenti, quasi mano nella mano, alla scoperta degli indizi sparsi nella rete comunicativa, utili alla risoluzione del gioco.
Il primo approccio con Project Ragnarok lo si può avere recandosi sul sito Nuovo Ordine Mondiale – La verità nascosta, dove sono espresse le teorie complottiste dell’admin della pagina. Secondo quest’ultimo, gli illuminati vorrebbero scatenare la fine del mondo attraverso i terremoti che metterebbero in moto i “draghi”, delle forze geomantiche. Le teorie in questione, sono poi accreditate dagli scritti di un certo professor Carlo Maletti, il cui profilo è linkato dall’admin durante i suoi discorsi. Scorrendo i successivi commenti si possono ritrovare altre “briciole di pane” per il prosieguo della ricerca.
La storia si fa interessante sin dalle prime battute, le quali ci invogliano a proseguire il nostro percorso in questo nuovo mondo.
Pierfrancesco Campagnolo, Eleonora Fiorentino