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Pokemon GO, un altro successo del franchise giapponese

Nel 1996 Satoshi Tajiri dà vita a una delle storie più amate dai millennials, che diventerà il secondo franchise videoludico per vendite al mondo: Pokémon. Nasce come coppia di videogiochi prodotti dalla casa Gamefreak e distribuito originariamente dalla Nintendo, ma gli adorabili mostriciattoli (da cui per altro deriva il nome, “Pocket Monster”) e l’accattivante storyline non tardano ad attirare l’attenzione di produttori televisivi e ludici, che si apprestano a realizzare una serie tv animata giapponese (più precisamente, un Anime), un album di figurine collezionibili e, più avanti, un gioco di carte. Insomma, il marchio Pokémon è quanto di più transmediale possa essere stato prodotto prima del 2000.

Sebbene i veri affezionati continuassero a seguire il franchise nelle varie versioni e generazioni, con l’avvento degli smartphone e dei giochi flash però, mantenere in vita un prodotto che nasce come prettamente analogico non era una sfida da poco. Tuttavia i produttori riescono anche in questa impresa: nel 2016 approdano sui nostri App Store con Pokémon GO.

Improvvisamente le strade si popolano di persone con lo smartphone in mano che vanno a destra e a manca alla ricerca del Pokémon da catturare, proprio come nel gioco originale, ma esplorando l’ambiente reale circostante attraverso la realtà aumentata.

L’esperienza si basa sul sistema brevettato da un altro ARG,
INGRESS, il quale si serve del GPS dello smartphone per
localizzare il giocatore all’interno della mappa, mostrando sullo
schermo i punti di interazione del gioco, che spesso coincidono
con le zone di interesse storico-artistico della città. È possibile,
in questi “centri” rifornirsi degli strumenti necessari al giocatore che in questo caso è un allenatore di Pokémon – proprio come i Pokémon Market all’interno dei videogiochi per Nintendo.
L’interattività tra player e ambiente è continua e fruibile in realtà
aumentata parziale, che si serve solo del GPS, o totale, che si
serve anche della fotocamera esterna per mostrare i Pokémon
all’interno dell’inquadratura dell’ambiente circostante, rendendo
l’esperienza ancora più immersiva.


Il gioco incoraggia da una parte l’attività fisica, in quanto è
possibile compiere azioni che permettono di salire di livello
solo camminando a piedi, e dall’altra l’interazione fra
utenti, attraverso i raid (in cui la collaborazione è indispensabile al
raggiungimento dell’obiettivo) e eventi organizzati in
determinati luoghi e orari. Nel 2018 il franchise lancia sul
mercato Pokémon let’s GO per Nintendo Switch. Il gioco, mutuato dall’ARG del 2016, pur essendo fruibile solo da una consolle Nintendo può essere
collegato all’account Pokémon GO attraverso un’oggetto acquistabile separatamente nei negozi di gaming: una pokéball vera e propria. Questa offre la possibilità di avere indizi, spazio extra nello “zaino”, catturare alcuni tipi di Pokémon e partecipare ad alcuni eventi esclusivi. Perfetto esempio di come incrementare il merchandise.