Un laboratorio di fabbricazione a controllo numerico per lo sviluppo di materiali editoriali interattivi, sia multimediali, sia cartacei. Uno spazio dove produrre, giocare e imparare insieme, che offre servizi per la creazione e fruizione di contenuti e al contempo rafforza identità e coesione sociale.
Un luogo aperto e accogliente dove entrare in contatto con la tecnologia e gli strumenti della comunicazione per accrescere consapevolezza, competenza e autodeterminazione.

I “superstiti” di Vine.

Cosa rimane dopo la morte di una “vetrina” come Vine?
Com’è ormai chiaro, il social è morto nonostante l’uso attivo da parte dei suoi utenti, anche di quelli più rinomati.
Questi ultimi si erano creati, grazie a likes e repost, delle reputazioni e producevano contenuti per i loro fidati fan. Perché fidati? Perché attraverso la produzione di contenuti creativi, si erano creati delle fanbase personali che apprezzavano temi specifici da loro trattati.
Proprio in base alla suddivisione in temi, dopo la morte di Vine, si sono riversati su diverse piattaforme ed addirittura in diversi ambiti lavorativi.
Esempi lampanti sono: KingBach, diventato un rinomato attore comico che ha collaborato con grandi personaggi delle tv e del cinema. Lele Pons, con le sue differenziate attività: cantante, youtuber ed attrice comica… Logan Paul, diventato uno degli youtubers più discussi al mondo.
La lista di nomi è lunga e la fama dei “superstiti” di Vine è grande altrettanto. Questi elementi sono una dimostrazione di come, quando si crea un nome online, sia possibile mantenere una reputazione nonostante la scomparsa del social d’appartenenza, grazie al giudizio degli stessi prosumer.

Flaminia Bucarelli