Cos’è la letteratura ergodica?
La definizione nasce dal capostipite Espen J. Aarseth, docente di Games Studies presso l’Università di Copenhagen, nel libro Cybertext – Perspectives on ergodic literature, che tradotta significa: “Nella letteratura ergodica sforzi non superficiali sono richiesti per permettere al lettore di attraversare il testo”. Affinché tale concetto abbia senso, scrive Aarseth: “deve esserci anche della letteratura non-ergodica, nella quale lo sforzo richiesto per la lettura del testo è superficiale, senza responsabilità extra-noematiche a carico del lettore, fatta eccezione per il movimento dell’occhio e l’occasionale o arbitrario voltare delle pagine”.
Nell’opera sopracitata Aarseth teorizza anche la possibilità di considerare questa letteratura come un’entità che ha vita propria, capace di estraniarsi dal concetto di medium classico, quello del libro. Per analizzare questo tipo di testi è necessario servirsi di due strumenti i textons e gli scriptons. I primi sono elementi testuali che osservano regole precise dal quale non si discostano mai, i secondi sono invece le possibili combinazioni di tali elementi e sono, di conseguenza, infinite.
La definizione definitiva nasce nel 1997, ma la letteratura ergodica nasce molto prima.
In voga tra gli anni Ottanta e Novanta troviamo i libri game, capaci di immergere il lettore dentro intricate storie che necessitano di essere “vissute” dall’interno. La letteratura ergodica è proprio una sorta di libro game modificato e strutturato in maniera diversa e altrettanto complicato. Nei libri ergodici è possibile trovare di tutto da parti cancellate a parole scritte dal basso all’alto, o pagine che bisogna iniziare a leggere da punti diversi. Tra i libri più famosi che seguono questa filosofia è possibile citare: i “Calligrammi” di Guillaume Apollinaire, “La casa di foglie” di Mark Danielewski, “Composizione n.1” di Marc Saporta, “Il castello dei destini incrociati” di Italo Calvino…
Fonti:
https://en.wikipedia.org/wiki/Cybertext
https://libri.icrewplay.com/alla-scoperta-dei-generi-letterari-35-la-letteratura-ergodica/
Francesco Cati