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La politica nella Twittersfera

Twitter è una piattaforma social nata nel 2006 dall’idea di Jack Dorsey. Il suo nome deriva dalla parola inglese “to tweet” che significa “cinguettare”. Lo scambio delle informazioni su questo social network avviene tramite i “tweet” (cinguettii): dei messaggi molto brevi come cinguettii di uccelli appunto. Di carattere informativo, il social offre un servizio di notizie e micro-blogging, un ambiente in cui gli utenti postano, in gergo “twittano”, e interagiscono attraverso i cosiddetti “tweet”. Il limite di caratteri per la costruzione del tweet impone all’utente la realizzazione di messaggi brevi, ma densi dal punto di vista del significato, creando quindi una rapidità di fruizione del messaggio. Il social network preso in esame ha un ruolo centrale nell’ecosistema mediale in riferimento alla politica.

Ampliamento dei soggetti con i quali stabilire relazioni

Il cittadino non è più un semplice elettore, ma un attore attivo e influente nel panorama politico. Tramite il social l’utente assume il ruolo di prosumer e quindi interagisce direttamente (tramite tweet/ retweet/ hashtag/ menzioni) con i soggetti politici creando una community per gli scambi discorsivi tra tutti i soggetti coinvolti all’interno del social network.

Contributo inconsapevole del prosumer

La fruizione del social network da parte degli utenti, tramite tweet/ retweet/ numero di follower/ frequentazione attiva della piattaforma, diventa un contributo inconsapevole per gli addetti al monitoraggio della web reputation, per l’andamento delle campagne elettorali, per i giornalisti e per gli stessi attori politici.

Contributo consapevole del prosumer

La dichiarazione di sostegno o di voto per un candidato/partito, tramite hashtag o condivisione di materiale elettorale, la partecipazione a conversazioni intorno a eventi della campagna, interviste, comizi, programmi televisivi, crea una interazione tra gli utenti e i soggetti politici. Esattamente come per il mercato di prodotti e servizi, gli elettori sono diventati prosumer, ovvero consumatori di politica, ma anche produttori perché sondaggi, algoritmi, sentiment analysis servono ai leader per riposizionarsi al meglio come follower, per “vendere” un racconto che sia il più possibile affine con le nostre convinzioni e i nostri desideri. L’elettorato ormai ha raggiunto livelli di fluidità quasi istantanei. Cambia preferenza e opzioni di voto in tempi rapidissimi e lo fa in base alle nuove dinamiche che caratterizzano l’era dei social network e dell’essere “sempre connessi”, creando una comunità virtuale coesa.

Commentare è quasi come dialogare

L’attività di commento da parte dell’utente ha un ruolo centrale in quanto crea un’interazione diretta e virtuale con l’attore politico. Gli utenti postano domande e si attivano sul social tramite retweet, menzioni e hashtag, rivolgendosi direttamente al politico. Inoltre, l’introduzione di internet all’interno della televisione ha reso possibile un tipo di interazione ancora più forte perché l’utente, in alcuni casi, interviene all’interno della trasmissione per formulare domande o richieste (tramite tweet) da rivolgere direttamente all’ospite politico invitato. Alcuni programmi televisivi hanno persino un loro profilo twitter così l’utente può porre le domande sul profilo del programma o sull’account del politico stesso. Quest’ultimo potrà rispondere in diretta o sul suo profilo per creare un momento di dialogo, permettendo così all’utente di assumere un ruolo attivo.

Se nel passato gli attori politici e i loro staff preparavano e inviavano un comunicato stampa per diffondere le informazioni politiche in società, oggi pubblicano un tweet al quale consegnano dichiarazioni e prese di posizione, in cui il politico ha interesse a intervenire tramite un tweet, perché ha l’assoluto controllo del contenuto e dei tempi di diffusione dei messaggi. C’è un rapporto diretto con l’utente, esso ha la possibilità di commentare e di creare quindi un’interazione. Il social in questione ha accorciato le distanze tra il cittadino e il politico. I soggetti sulla piattaforma si esprimono in modo più libero, c’è una presa di parola in prima persona degli stessi utenti, ridefinendo così il ruolo dei cittadini nello spazio pubblico. Gli individui interagiscono, scambiano opinioni e parlano di politica. Twitter si presenta come un luogo dove la politica si declina in numerosi linguaggi, compreso quello della vita quotidiana e consente incontri e contaminazioni tra ambiti e soggetti che appartengono a mondi diversi.

Un feedback a stella

Eventi politici, decisioni di governo, azioni di movimenti collettivi o campagne elettorali: tutto è raccontato e commentato grazie ai tweet o semplicemente grazie all’hashtag che indirizza la conversazione. Twitter consente ai cittadini di prendere la parola in prima persona e creare un “dialogo” con i politici e la comunità; per i politici significa invece fare a meno della mediazione dei giornalisti e interagire direttamente con il pubblico. I giornalisti invece, ricorrono a Twitter come a un bacino di narrazioni al quale attingere e raccogliere informazioni.

Alessandra Panella

Fonte

Bentivegna S., 2015, A colpi di tweet. La politica in prima persona, Il Mulino, Bologna

A. Buffon, 2018, La storia di Twitter. Social network in 140 caratteri