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Reputation nella community di Magic: Arena

Consegna 2.5 addizionale alla 2. Leggere il Paper della Origgi e parlare della reputation della community esaminata nel primo paper

La community di Magic: Arena è in larga parte sovrapponibile a quella di Magic, il gioco cartaceo; al più si potrà parlare di community nazionali più o meno integrate tra loro: quella americana, quella spagnola, quella italiana, ecc. Queste differenti comunità a loro volta si suddividono in due branche principali: chi gioca ai tornei specializzati e chi vende carte ai collezionisti.

La reputazione, in termini Greimasiani, altro non è che una forma di sanzione corale e/o istituzionale conferita a seguito di una qualche prova o dimostrazione. Ciascun giocatore quando partecipa a un torneo viene schedato e così anche le sue vittorie, configurate attraverso un sistema di punti. Prendendo in esame un caso specifico, quello di Melissa De Tora, prima donna ad entrare in un Pro Tour (il più importante dei tornei sanzionati), possiamo vedere che sulla sua pagina Wiki sono segnati -oltre a nazionalità e residenza- il debutto, il numero di volte in cui è entrata nella Top 8, la media delle partite vinte, il totale dei Pro Tour a cui ha partecipato, e la somma dei punti derivati dalle vittorie. Tutti questi dati aiutano a far capire la costanza e l’abilità di un giocatore e concorrono a creare un ambiente competitivo e sfaccettato. Melissa, in particolare, è stata notata per la sua abilità e per dare un volto al pubblico femminile di Magic (tutto sommato scarsamente rappresentato) ed ora fa parte del team che si occupa del design di alcuni prodotti del gioco stesso. Un caso in cui l’abilità viene ripagata con una degna reputazione, la quale viene esibita come trofeo e sfruttata in un contesto lavorativo. Lei può creare degni prodotti come designer perché in primis è giocatrice, è una giocatrice di ottimo livello e tali saranno i prodotti che crea; secondariamente dimostra che anche le donne possono raggiungere traguardi in un mondo considerato “nerd”, appannaggio di soli uomini.

Melissa De Tora

Nel caso della compravendita, altro blocco importantissimo quando si parla di figurine e prodotti collezionabili come in questo caso, la reputazione è affidata al sistema di feedback delle vendite. Sulle piattaforme dedicate, come Magic Card Market, il sistema di ranking è dato dalla somma di prodotti venduti, dalla data in cui tale utente ha cominciato a vendere (l’anzianità in tal senso costituisce un pregio) e in ultima istanza dal numero di prodotti disponibili. Il commerciante per professione si distingue anche nelle trattative critiche, quando una valutazione di una carta viene considerata errata o quando si rivela essere una carta contraffatta (chiamate fake, o proxy), e solitamente adotta, per mantenere alta la reputazione e il feedback associato, una condotta conciliante priva di attriti il più possibile.

Il commerciante in proprio, che vende poche quantità di carte, e spesso sui social come nei gruppi facebook dedicati, può affidarsi sempre ad un sistema di valutazione e feedback interno regolato dai rispettivi admin ma può spaziare e personalizzare i propri prodotti. È il caso di una venditrice che ho incontrato, che regala disegni propri insieme alle carte per crearsi una sorta di Brand Image e di reputazione accessoria oltre a quella da venditrice.

I commercianti disonesti e in malafede che vendono falsi e/o con qualche inghippo volutamente celato (come una gradazione delle carte a proprio vantaggio, foto ingannevoli et similia) sono segnalati alla comunità creando vere e proprie shitstorm contro il personaggio, e nei casi più gravi ai commercianti dei negozi, in modo che si possa creare una “lista” di proscrizione dedicata ai truffatori.

Ivan Ruggiero