Un laboratorio di fabbricazione a controllo numerico per lo sviluppo di materiali editoriali interattivi, sia multimediali, sia cartacei. Uno spazio dove produrre, giocare e imparare insieme, che offre servizi per la creazione e fruizione di contenuti e al contempo rafforza identità e coesione sociale.
Un luogo aperto e accogliente dove entrare in contatto con la tecnologia e gli strumenti della comunicazione per accrescere consapevolezza, competenza e autodeterminazione.

Creative Commons: la libreria digitale del royalty-free

di Rachele Cataldo

Nei primi anni ’70 Guy Debord immaginava un mondo artistico dove ogni autore ponesse le proprie opere alla portata di tutti per essere rimaneggiata, riplasmate e ridistribuite.
La sola idea sembra impossibile, dato non solo l’attaccamento autoriale che ogni artista ha del proprio prodotto, ma anche per i copyright che recingono tali prodotti impedendone il possesso da altri.
Nel mondo del digitale, però, sembra non esistere recinto che non possa essere varicato. Almeno virtualmente.
Creative Commons, così come il nome stesso suggerisce, è una comunità virtuale nella quale gli artisti mettono a portata di download le proprie opere secondo il modello “alcuni diritti riservati”. Quali diritti? L’eccezionalità di tale iniziativa sta proprio nel fatto che è l’autore a stabilire in che modo la propria opera può essere rimaneggiata: a esclusione di usi commerciali, con l’obbligo di lasciare la licenzia dell’opera originaria, ecc…
L’attività, sia tecnica sia di produzione di contenuti, è stata portata avanti in primo luogo dai promotori del sito, ovvero Danilo Moi e Lorenzo De Tomasi, aiutati in questo da alcuni altri commoners che hanno costituito il nucleo dei principali contributori. A loro si sono poi aggiunti numerosi commoners che hanno fornito contenuti di vario tipo.
Con l’inizio della Fase II di Creative Commons Italia, il dominio creativecommons.it è passato all’IEIIT-CNR prima e al Politecnico di Torino poi, e il sito è diventato il sito ufficiale di Creative Commons Italia. Gran parte di contenuti prodotti per il vecchio sito sono stati preservati, e appaiono tuttora sul sito.
Una concreta medicina per la peste del “Pirates Download”, con Creative Commons potete accedere a una vasta gamma di musica e immagini senza limiti.
O meglio, con i limiti imposti dall’artista.

Rachele Cataldo