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William Gibson

William Ford Gibson (Conway, 17 marzo 1948) è uno scrittore e autore di fantascienza statunitense naturalizzato canadese, considerato l’esponente di spicco del filone cyberpunk.

Dopo essersi trasferito, giovanissimo, dagli Stati Uniti al Canada, in seguito ad un’espulsione da scuola dopo aver fumato una canna e dopo essere entrato in contrasto con i genitori per i suoi comportamenti anticonformisti, William Gibson, a Vancouver, conseguì, nel 1977, la laurea in letteratura inglese. Subito dopo la laureò pubblicò il suo primo racconto, “Frammenti di una rosa olografica”. In questo romanzo comparirono già quelli che furono delineati poi come i grandi pilastri del pensiero e della letteratura di Gibson: l’idea di una società la cui ricchezza era distribuita per niente in modo uniforme; un mondo controllato e governato dalle grandi multinazionali; una economia incerta, in crisi perenne, che creava solo disagi e guerre intestine tra bande cittadine; un mondo disastrato e distopico e la cui unica via di fuga era rappresentata dal cyberspazio e dalla realtà virtuale.

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Nel 1981 venne pubblicato il suo secondo romanzo di fantascienza, Johnny Mnemonic. In questo racconto Gibson iniziò a profilare quello che diventerà poi un vero e proprio movimento artistico e culturale: il cyberpunk. Un elemento tipico, che compare per la prima volta in Johnny Mnemonic, è il potenziamento del corpo umano, dotato, attraverso innesti di vario genere, di tecnologie meccaniche, artificiali e cibernetiche.

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Finalmente, tra il 1984 e il 1988, Gibson pubblicò la trilogia dello Sprawl, che lo rese famoso in tutto il mondo. La trilogia è composta dal Neuromante (1984), da Giù nel Cyberspazio (1985) e Monna Lisa Cyberpunk (1988). Una trilogia in cui, all’interno della narrazione, moltissimi personaggi si incontrano, danno vita ad altrettante storie, il tutto ambientato in luoghi oscuri, degradati, desolati, proprio per mettere in luce l’idea di Gibson sulla degenerazione progressiva della società, e delle tenebre che stanno calando sull’umanità.

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In molti hanno scritto sulle profezie ipotizzate da William Gibson negli anni ‘80 e che effettivamente si stanno realizzando nei giorni nostri. Eppure, in un’intervista a Wired, lo scrittore canadese, riferì che il suo intento e quello della sua fantascienza non era tanto quello di predire il futuro, ma era, in realtà, quello di narrare e denunciare il presente. Infatti, anche ora, Gibson non si limita a scrivere libri, ma è attivissimo anche sui Social Network nella promozione di campagne contro le attuali politiche di Trump e delle derive sovraniste.

Fabiola Stuppi