Un laboratorio di fabbricazione a controllo numerico per lo sviluppo di materiali editoriali interattivi, sia multimediali, sia cartacei. Uno spazio dove produrre, giocare e imparare insieme, che offre servizi per la creazione e fruizione di contenuti e al contempo rafforza identità e coesione sociale.
Un luogo aperto e accogliente dove entrare in contatto con la tecnologia e gli strumenti della comunicazione per accrescere consapevolezza, competenza e autodeterminazione.

“Infinite canvas”, la potenzialità della “tela infinita”

Interactive Storytelling and Art 2019 – Varaschin

Il concetto di tela infinita (infinite canvas) viene introdotto da Scott McCloud nel suo “Understanding Comics”. Fa riferimento allo spazio potenzialmente infinito disponibile per i web comics; gli artisti possono creare una pagina web grande tanto quanto la loro opera, permettendo di avere, in questo modo, una maggiore libertà di espressione. L’intuizione che il fumettista ha avuto, risiede nel fatto di vedere la pagina web non tanto come una “pagina”, ma come una finestra, nella quale il lettore ha la possibilità di scendere in profondità. È possibile rivedere, quindi, la struttura stessa del webcomic: allontanandosi dal layout “a strisce”, questo tipo di fumetto può essere pensato in qualsiasi forma, orizzontale, verticale, persino tridimensionale. In questa nuova concezione di forma del fumetto, il lettore è libero di muoversi come preferisce al suo interno, ma deve comunque esserci un autore che lo guida.

L’idea di questa “tela infinita”, al momento, viene applicata soprattutto a software e applicazioni per disegnare e per prendere appunti.  Proprio a partire dalla potenzialità di spazio che questa idea di tela genera, Microsoft ha lanciato un nuovo software chiamato WhiteBoard. Questa “lavagna bianca” digitale permette agli utenti di creare un progetto, apportare modifiche e/o aggiungere annotazioni in maniera collaborativa, riuscendo così ad avere una visione completa in un unico file al termine del lavoro.

Chiara Varaschin