Italo Calvino (1923 – 1985) è stato uno scrittore e partigiano italiano.
E’ stato uno tra i maggiori scrittori del secondo Novecento. Di certo fu il più famoso: conosciuto e tradotto in tutto il mondo, Calvino ha finito per rappresentare lo scrittore italiano per antonomasia. La sua opera spazia dai romanzi e i racconti in cui racconta la guerra e la Resistenza, fino allo sperimentalismo a cui lo scrittore approda negli ultimi decenni. Autore principalmente di racconti e romanzi, Italo Calvino si interessò però anche al mondo del teatro, del cinema, della musica, del fumetto e dell’arte.
Intellettuale di grande impegno politico, civile e culturale, è stato uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento. Ha seguito molte delle principali tendenze letterarie a lui coeve, dal Neorealismo al Postmoderno, ma tenendo sempre una certa distanza da esse e svolgendo un percorso di ricerca personale e coerente. Di qui l’impressione contraddittoria che offrono la sua opera e la sua personalità: da un lato una grande varietà di atteggiamenti che riflette il vario succedersi delle poetiche e degli indirizzi culturali nel quarantennio fra il 1945 e il 1985; dall’altro, invece, una sostanziale unità determinata da un atteggiamento ispirato a un razionalismo più metodologico che ideologico, dal gusto dell’ironia, dall’interesse per le scienze e per i tentativi di spiegazione del mondo, nonché, sul piano stilistico, da una scrittura sempre cristallina e a volte, è stato sostenuto, classica.
I numerosi campi d’interesse toccati dal suo percorso letterario sono
meditati e raccontati attraverso capolavori quali la trilogia de I
nostri antenati, Marcovaldo, Le cosmicomiche, Se una notte d’inverno un
viaggiatore, uniti dal filo conduttore della riflessione sulla storia e
la società contemporanea.
Nella prima fase della sua produzione,
collocabile all’interno del movimento neorealista, Calvino scrive il
romanzo Il sentiero dei nidi di ragno e numerosi racconti raccolti nel
volume Ultimo viene il corvo. Con queste opere Calvino mostra una lucida
capacità rappresentativa della realtà che coniuga impegno politico e
letteratura in modo spontaneo e leggero.
In questi testi lo scrittore ligure, per raccontare le storie della sua esperienza partigiana, adotta un punto di vista oggettivo, tramite il quale i suoi ricordi diventano la misura della comprensione del mondo.
Ne Il sentiero dei nidi di ragno l’intreccio è narrato dal punto di vista di Pin, un bambino, il protagonista del romanzo. Questa ricerca di oggettività, comunque, non scade mai in pura cronaca: è sempre presente la dimensione mitico-fiabesca che permette a Calvino di far intravedere la realtà sotto le spoglie del sogno.
È proprio con quest’opera che Calvino dà l’avvio all’operazione di sdoppiamento dei piani interpretativi che contraddistingue la sua produzione: da una parte il livello puramente narrativo, semplice e comprensibile da tutti i lettori, dall’altra quello visibile solo dai fruitori più smaliziati.
«Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane»
Fonte: www.wikipedia.com
Boccaccio Federica